Tenuta Villanova esprime l’arte del vino a un passo da Gorizia, città in cui prese forma l’antichissima arte del “merletto goriziano”. Le nuove etichette riprendono il prezioso stile del merletto a fuselli, una forma d’arte molto apprezzata e richiesta dai collezionisti di Ginevra, Berlino e New York.
È un visual che esprime preziosità, combinando le storie di due forme d’arte che hanno radici nello stesso territorio.

‘V’: l’arte del vino, presa alla lettera.

L’iconica lettera “V” che identifica la produzione vini Collio prodotti da Tenuta Villanova rappresenta l’arte del vino, presa alla lettera. Il concetto è nato guardando alla storia di Tenuta Villanova e considerando il nesso profondo della Tenuta con il territorio in cui, da secoli, i vigneti sono collocati: un corpus che spazia dal Collio goriziano alla pianura alluvionale di Farra e Gradisca, solcata dal fiume Isonzo. In questo spazio geografico e storico si sono alternate vicende complesse. Eppure la Tenuta è qui, le viti producono. La terra dà i suoi frutti, preziosi più che mai, proprio perché sono la genuina espressione di questo territorio e della sua storia.

Il lavoro della terra è fatica, tenacia e passione, ma il risultato di tanto darsi, faticare e sudare, è essenzialmente “bellezza”.
Una bellezza preziosa e silenziosa. Perché una vite che germoglia, le mani di un contadino che fanno una legatura, o un capriolo fra i filari sono essenzialmente momenti di silenzio. Guardando le cose da questa prospettiva geografica, storica e umana, abbiamo sentito una forte analogia con un’altra forma d’arte silenziosa: quella del merletto  goriziano, frutto secolare di questa terra.

C’è un nesso profondo fra lavorare la terra, seguire pianta per pianta, sfoltire il fogliame, prendersi cura di ogni singolo grappolo, e tenere fra le dita fili e rocchetti per dare forma a un pensiero estetico, nel silenzio di una stanza, lontani da tutto: dal chiasso, dalla fretta, dalla gente. Ma soprattutto: seguendo un disegno. Entrambe le operazioni non sono frutto del caso.
Questo nesso fra “tessitori di fili” e “tessitori di terra” ovvero “ricamatori di vigneti” lo abbiamo sentito vero e immediato. Ecco perché la nostra “V” cesellata e preziosa come un merletto dice Villanova.

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