Custodire l'ambiente, proteggere la cantina. Dal grappolo al calice, con cura e rispetto.

Grazie ad un complesso e lungo lavoro di zonazione, abbiamo identificato le posizioni ideali per allevare le uve in funzione della relazione ottimale fra il loro specifico dna e le caratteristiche microclimatiche di ogni appezzamento. Se non l’avessimo fatto, oggi non sarebbe possibile esprimere in modo così centrato il carattere proprio di due terroir tanto particolari seppur vicini: la DOC Collio e la DOC Isonzo. Un principio fondamentale della vitivinicoltura afferma che se la pianta è stata allevata e condotta in modo ottimale nel vigneto, la cantina deve essere la culla in cui conservare e far crescere quanto raccolto: senza eccessi, senza forzature, l’uva va “accompagnata” per divenire vino. I nostri vignaioli sono i custodi dell’ambiente e sanno che ogni tappa del percorso deve essere raggiunta con la giusta sensibilità per tutelare ogni vigneto nel massimo rispetto del territorio. Il processo prevede che le prime uve ad essere raccolte siano le uve a bacca bianca, poi quelle a bacca rossa notoriamente più resistenti e a maturazione più lenta. Dopo la diraspatura, la pigiatura e la pressatura soffice per ottenere il “mosto fiore”, si avvia la fermentazione a temperatura controllata. Il vino deve rimanere “sur lies” (sui lieviti) per diversi giorni fino a raggiungere il giusto equilibrio fra corpo e tannini. La svinatura è il passaggio finale in cui le bucce si separano dal vino nuovo.

Ed ecco l’antica cantina. È proprio qui dentro che i vini dimoreranno in acciaio o in legno per il giusto tempo, attendendo la maturazione: un’evoluzione che in Tenuta Villanova dura mediamente due anni prima che il vino sia considerato strutturato e pronto per affrontare il mercato a testa alta.

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